giovedì 1 aprile 2010

Yves Klein

Letto in PERSONALITA' CONFUSA:

La storia della pittura si concluse probabilmente con il più poetico degli artisti, il francese Yves Klein. Anzi, venne da lui conclusa. Egli fu il primo - e l'unico - a dipingere quadri monocromi, ossia utilizzando un solo colore, di solito il bianco o il blu. Nessuna sfumatura, nessuna nuance: una tela coperta di blu, con il rullo da imbianchino. Oltre non si poteva andare, se non lasciando la tela intatta e così esporla.

Anche nelle sue mostre, stupì amici e ammiratori: realizzò quadri monocromi alti persino venti metri. Un giorno invitò un gran pubblico nella sala di una galleria d’arte, e dopo averla completamente svuotata di arredi, e cominciò a intonacarne le pareti, come si fa per rinfrescare le case.

Nella sua ricerca dell’infinito, osò anche altro: ad esempio, per un certo periodo decise di sostituire i pennelli con il lanciafiamme. Con risultati poco soddisfacenti sul piano pratico - durante il lavoro,
talora l’opera si incendiava - ma assai efficaci su quello concettuale.

Era affascinato dall’idea del vuoto: si diede al commercio di spazi vuoti. Metri quadri d’aria, pezzi di cielo, opere assenti. Zone di sensibilità immateriale, le chiamava. Qualcuno le comprò. Lui pretese di essere pagato in oro, che poi gettava nei fiumi.

Fu anche musicista: nel 1949 compose una sinfonia. Lo spartito era semplice ma innovativo al tempo stesso: per venti minuti - o anche per ore, o per giorni - l’orchestra suonava la stessa identica nota, senza sosta. Oppure stava in silenzio, con lui sul podio di direttore.

Il ritratto più famoso resta senza dubbio la fotografia che lo rappresenta mentre con allegria si lancia sulla strada dalla finestra del secondo piano di un appartamento in periferia. Nel vuoto, appunto.

Non morì. In realtà ad attenderlo sul selciato c’era un gruppo di amici con un lenzuolo da pompiere, che poi vennero cancellati con il ritaglio di un’immagine del marciapiede deserto.

Era ossessionato dal blu oltremare, e brevettò questo colore. Realizzò antropometrie, sculture senza piedistallo, architetture dello spirito. Giovanissimo ma malato di cuore, si fuse con l’infinito a soli 34 anni.

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