martedì 29 giugno 2010

Largo al Giovine



Michel Foucault
insegnava come il potere può produrre la verità attraverso l'ordine del discorso, ovvero esprimendo concetti logici (per quanto falsi), ed eccone la dimostrazione concreta.

Qui in Piemonte, tra un silenzio assordante, che tanto sabato iniziano i saldi e poi fa già caldo, qualcuno aspetta la sentenza del TAR sulla legittimità delle elezioni amministrative del marzo 2010 (Regionali), visto che una delle liste che sostenevano l'attuale presidente Roberto Cota è risultata (e questo lo dice un giudice) totalmente fasulla (candidati inesistenti, firme false, diciotto su diciannove per la precisione, quella del capolista Michele Giovine era autentica).

Considerando che la lista in questione ha preso 27mila voti e che lo scarto del vincente sulla Bresso è stato di soli 9mila voti, si capisce che la questione non è esattamente marginale (e non lo sarebbe in ogni caso, visto che il Giovine siede tranquillo in Consiglio Regionale dopo avere gabbato le istituzioni che dovrebbe degnamente rappresentare).

Ma Cota scende in piazza con le fiaccole, ieri sera erano in cinquemila pare, e a colpi di parole scolpisce la sua verità:

«Difendo il diritto di milioni di piemontesi a che ci sia un governo e non venga il caos. Negli Stati Uniti - ha spiegato il governatore nel pomeriggio all’assemblea generale dell’Unione industriale di Torino - Al Gore accettò la vittoria di Bush, anche se aveva preso più voti di lui, qui invece si vuole discutere di cavilli, di supposte irregolarità legate alla presentazione di una lista, una questione che è già stata esaminata da un Tribunale». «Il voto - ha detto con enfasi Cota - è stato limpido, chiaro e va rispettato, questa è una certezza. Il momento delicato dell’economia richiede che ci sia un governo, che si faccia squadra con senso di responsabilità».

E' una partita secondaria, un campo collaterale, ma qui vedremo ancora una volta quanta libertà ci si possa prendere nel fottere le regole, la legalità, il buonsenso, e anche il rispetto per chi la pensione se l'è sudata.

La sentenza è prevista per il 1 luglio.

(Ah, un'ultima cosa: visti i precedenti, tenete Borghezio alla larga dalle fiaccole, che non si sa mai).

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