Una scatola quasi personale di ritagli di giornali (di carta e non ), web, parole, fotografie. Cose che metto via perchè importanti, o per leggerle dopo, o perchè belle.
domenica 6 giugno 2010
Il diritto al buono e al bello
Carlin Petrini intervistato da Pino Corrias su D di Repubblica (5 giugno 2010):
-Destra e sinistra non fanno più differenza?
"La fanno in generale, nelle scelte di fondo, e molto nelle chiacchiere. Forse un po' meno nella qualità dela vita quotidiana e materiale, che vuol dire zucchine non OGM, latte a chilometro zero, aria senza diossina. In quanto a me, io Carlin Petrini nato a Bra sono e mi dichiaro di sinistra, nipote del fondatore del Partito comunista in Piemonte nell'anno 1921, lettore di Gramsci, etc".
-Se è per questo, anche fondatore del Partito Democratico.
"Lo ammetto".
-Se n'è pentito?
"Le rispondo così: si, no, non lo so. Vedo un sacco di confusione, timidezze, occasioni clamorosamente perse. (...) Nel PD pensano di essere furbi, esibiscono Realacci contro il nucleare e Veronesi a favore, pensando in questo modo di soddisfare tutto il mercato politico. Ma accade il contrario, scontentano tutti.
-Parliamo del cambiamento.
"Intanto si devono capire le nuove sfide.Prenda i due secoli passati, prenda le grandi bandiere della sinistra: il suffragio universale, i diritti delle donne, i diritti dei lavoratori, la scuola pubblica. Oggi qual è la nuova bandiera universale nelle nostre democrazie?
Il diritto al buono e al bello."
-Ma vi accusano di badare al superfluo.
"Errore clamoroso. Cecità. Arretratezza culturale. Cattiva coscienza. (...)Non siamo più ai tempi di Tommaso d'Aquino, quando si fissava l'antinomia tra il necessario e il superfluo. Sono passati otto secoli. Il buono e il bello sono diventati diritti universali. Mangiare bene non vuol dire mangiare caviale, ma mangiare sano e pulito. (...)Di qui discende tutto il resto: l acura della buon agricoltura. La tutela delle risorse. La difesa del proprio paesaggio: le piazze, i campi coltivati, i campanili contro l'obbrobrio dei centri commerciali e delle periferie.
(La foto è di Stefano Mattia, autore di Everything I do is a Ballon, uno dei miei photoblog preferiti).
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