martedì 4 maggio 2010

Bisogna sempre per forza parlare d'amore?


Blog stupendo: VIODIO.

Contemporaneamente, Vittorio Zambardino di Scene Digitali scrive questa cosa, che è il massimo che io posso condividere sulle questioni calcistiche che attanagliano il paese:

Vi Odio: non è istigazione, è catarsi

Ore 7,00. Non c’è bisogno di citare i forum dei giornali, i siti dei tifosi o le telefonate alle radio della capitale per dire che a Roma, dopo la discussa partita Lazio-Inter c’è stata una polemica che è sfociata in piena guerra civile verbale. Non sorprende nemmeno che gran parte di questo scontro fosse realizzato con la stessa lingua della politica. Si sono lette “indignazione a corrente alternata”, “giustizia spazzatura” e cose del genere. L’aria del paese è questa. Le cattedre sono quelle.

E poiché i ragazzi intelligenti esistono ancora e sono forse la nostra ultima speranza, su Facebook tre di loro hanno creato questo banner che vedete qui a sinistra. Vi Odio. “Vi Odio” essendo uno dei titoli più diffusi tra i gruppi Facebook. Gli autori hanno consigliato a tutti di sottoscrivere la pagina che si chiama allo stesso modo e di riutilizzare il logo come una vaccinazione “virale” contro l’odio. Ovvio che il banner sia utilizzabile in modo letterale, per vere campagne di odio, ma diciamo che l’ironia tradisce i seriosi. Quanti hanno aderito al gruppo? 30 mila persone. E oltre 50 mila hanno espresso il loro “mi piace”. Si spera tutti consapevoli del gioco.

Ma restiamo il paese del “Vi Odio” a prescindere. Non è il nemico del momento a contare, il laziale, lo straniero, l’interista e l’africano. Ma è che proprio stiamo sviluppando con gli anabolizzanti la funzione dell’Odio. Speriamo che la provcazione funzioni. Ma c’è poco da sperare.

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